Dal meno al più
Una delle cose che trovo più suggestive dell'approccio sistemico alle relazioni umane di Bert Hellinger risiede nel porre le tematiche in modo essenziale.
Ad esempio, una domanda che possiamo farci in qualunque ambito, che troviamo anche nei libri di Bert Hellinger, è: ciò che sto facendo mi conduce verso il più o verso il meno? Una domanda apparentemente semplice; eppure la nostra risposta dice tanto di noi e di come ci stiamo muovendo. A volte, ci dice anche il perché, e talvolta persino cosa vogliamo ottenere.
Osservando un certo modo di fare o di dire è utile porre a noi stessi amichevolmente questa piccola provocatoria domanda. Se siamo onesti con noi stessi possiamo scorgere i tanti movimenti interiori che ci conducono verso un determinato fare o non fare.
Facciamo un semplice esempio. "Tanto si sa che qui è tutto un teatrino e non si vuole davvero cambiare nulla"; "lo sappiamo che se fanno così è solo per il loro interesse personale", " Inutile lamentarsi, qui hanno spazio solo i piu' forti" e così via.
Quante volte abbiamo sentito certe affermazioni in ambito politico, sociale, organizzativo, associativo, sportivo eccetera?
Ebbene. Immaginiamo ora di fermarci un attimo e di essere noi a pronunciare una di quelle frasi; proviamo per un istante a stare in ascolto di ciò che sentiamo interiormente subito dopo averla pronunciata. E domandiamoci. Ci porta verso un piu' ? O verso un meno?
Ci avvicina ai nostri bisogni di comprensione, fiducia, affidamento, autenticità, condivisione, integrità o ci allontana da questi?
O ci trascina forse verso un meno? In una direzione dove c'è meno forza, meno autoresponsabilità, minor senso di libertà, meno partecipazione?
E se è così, chiediamoci allora: vale la pena assaporare il retrogusto amarognolo ed effimero di uno sfogo?
E se non ne vale la pena, ricordiamoci che possiamo sempre prenderci la libertà e la responsabilità di scegliere.
Ad esempio, possiamo decidere di non ripetere "frasi fatte", così, solo per abitudine, per tradizione familiare, oppure per adeguarci all'umore della maggioranza. Possiamo scegliere di spostarci da ciò che chiamiamo "istintivo" anche di pochissimo.
Come? Ad esempio, la frase si affaccia alla nostra mente, seguendo un binario ben noto e noi...abbassiamo il passaggio a livello.
Con la nostra volontà cosciente e consapevole la frase non la pronunciamo: la lasciamo lì dove passeranno in meno di un secondo tantissimi altri treni con tanti altri pensieri, non tutti probabilmente davvero "nostri". Questa piccola deviazione, e il diverso sentire che ci doniamo, è già un concreto movimento di consapevolezza e disidentificazione da processi che ci muovono automaticamente.
E' un piccolo passo verso il riappropriarsi del nostro potere di scegliere se dirigerci verso il piu' o verso il meno.